Un pomeriggio, con un'amica;
non sapevo neppure da che parte cominciare per evitare di morire al decimo passo.
Credo di aver corso venti minuti,
superando tutte le aspettative.
Ci ho preso gusto.
Corro da quattro mesi.
Non sono certo una maratoneta,
i tempi sono pessimi
e continuo a pensare che sto per morire,
all'incirca ogni volta,
La fatica non viene mai meno.
E neppure la voglia di migliorare,
di fare un passo in più.
È così che,
non abituandomi alla fatica ed al sudore,
La corsa mi sta insegnando l'arte della pazienza.
Mi sta insegnando che posso fare sempre un passo in più,
ma non decido io quando.
Devo sempre fare i conti
col mio corpo,
col fiato,
con le ginocchia,
Non ostacoli,
ma alleati,
se invece che prenderli di petto
li accetto e gli do il tempo di migliorarsi.
In questo modo mi sto ritrovando
a mettermi d'impegno in tutte le cose
che dicendo a voce alta:
"non so farlo",
mi facevano sentire umiliata.
Perché se non so farlo
posso impararlo,
con pazienza, dedizione, sudore
Un passo dopo l'altro, correndo,
non sono mai arrivata dove avrei voluto.
Ci sono i semafori,
strade inaspettate che incuriosiscono,
altri corridori che mi mostrano percorsi diversi da quelli programmati
...e allora comincio a pensare
che non sia proprio vero
che un passo dopo l'altro si possa arrivare precisamente dove si vuole
credo sia più probabile
arrivare in posti impensati
attraverso strade non calcolate.
E finora è sempre stata una figata!
Luci pazzesche,
posti da sogno,
Quando ci si lascia liberi
di andare fuori dal percorso accuratamente pianificato,
non è mai una delusione.
Chissà se imparerò questa semplice verità
Buona corsa!