mercoledì 27 febbraio 2013

Farfalle in un lazzaretto

Non avevo mai capito veramente
quanto potesse essere curativo 
leggere belle parole, belle frasi, bei pensieri.
Invece,
prima di andare a letto,
è importante che qualcuno ti aiuti a ripristinare le priorità.
O il rischio di farsi ingoiare 
da tutto ciò che non vale la pena
è altissimo!
Può essere una telefonata, 
una birra con una persona che ti vuole bene
...o un libro!


Camilla deve avere un cuore davvero grande 
per essere riuscita in queste sere a ricordarmi l'importanza di 
ritrovare la capacità di evolvere senza paura...

Sono stata inizialmente tentata 
di leggere questo libro alla goccia,
tutto d'un fiato,
in un innevato giorno di riposo..


...per fortuna
gli ho invece permesso
di accompagnarmi per qualche sera.
Di scuotermi e insieme coccolarmi
dopo difficili giornate di lavoro.
Di coinvolgermi sempre più,
ma piano piano,
una sera dopo l'altra....







Fino al finale: 
col botto.
In un viaggio in treno carico di stanchezza e tensione,
quando con le ultime righe è salito il nodo alla gola
e con esso è esplosa una gran voglia di mettercela tutta!



Grazie Camilla 


martedì 12 febbraio 2013

Birra, patatine e chiacchiere


Oggi 
patatine, birre e chiacchiere.
Il tutto condito da grossi punti interrogativi,
numerosi punti esclamativi
e una pioggia
di punti di sospensione....

Oggi è il giorno del riposo
e delle grandi domande.

Dove andare? Cosa fare? 
Che valore ha un sogno?
Vale più un sogno o un progetto?
Possono esistere uno senza l'altro?

Si vive a tentativi,
e spesso a tentoni
oserei dire.
In un mare così mutevole,
quali i punti di riferimento consistenti?
Cosa seguire?
Cosa inseguire?
Quale direzione prendere?

Nessuna volontà di chiudere queste domande,
né di soffocarle,
né tantomeno di censurarle.

D'altronde
 cosa sarebbe mai l'amicizia
se non si ha la libertà di affrontare insieme 
la vita!

Gli amici ti prendono sul serio 
e rilanciano:


"Non era sufficiente volerlo... 
La volontà ha bisogno di una scintilla... 
Innanzitutto occorre davvero volere qualcosa, 
solo in tal caso dalla volontà scaturisce l'azione... 
E la cosa difficile è proprio far scaturire quella scintilla, quella fiammella, 
nel contesto dell'apatia, dell'impotenza..."

Ma senza prendersi troppo sul serio!
Subito la Nonna Gloria arriva
con una delle sue delizie
e porta il sorriso! 

Un passo dopo l'altro
dice.


E ci rinfranca
con la sua mitica Torta Salata Danubio
...che riserva sorprese ad ogni morso!!


Ingredienti 

750 gr di farina 00 
3 uova 
2 patate 
50 gr di lievito di birra 
1 bicchiere di latte 
100 gr di burro 
100 gr di parmigiano 
1 cucchiaino di zucchero 
4 cucchiaini di sale 
350 gr di provolino
350 gr di prosciutto cotto

1 uovo per spennellare

Procedimento

Lessare le 2 patate
Tagliate il provolino a cubetti e il prosciutto cotto a listarelle o a cubetti se preferite
Mettere la farina in una ciotola molto ampia, 
fare un solco al centro 
e aggiungere le due patate ancora calde ridotte a purea.

Aggiungere ora il burro ammorbidito a sfoglie, 
le uova, lo zucchero e il parmigiano grattugiato 
e un pò per volta il latte 
con all’interno disciolto il lievito.

Iniziare ad impastare, aggiungere il sale e far unire tutti gli ingredienti.

Poggiare il panetto su una spianatoia infarinata 
e far lievitare per circa 1 ora al coperto

Quando il panetto sarà raddopiato di volume, 
staccare tante palline di pasta ( circa 32)

Stendere leggermente con le mani ogni pallina come se fosse una pizzetta 
e farcirla con prosciutto e formaggio. 
(Mi raccomando di non appiattire la pasta con il mattarello 
ma di stenderla delicatamente con le mani)

Sigillare bene ogni pallina di danubio 
e proseguire con la farcitura delle altre palline.
Man mano che preparate le palline 
poggiatele in una teglia abbastanza alta 
ricoperta di carta forno e distanziate le une dalle altre.

Mettete il danubio a lievitare per 1 ora al caldo.
Spennellare ogni pallina  con un uovo sbattuto 
e infornarlo a 180° per 30/40 minuti circa.

Lasciar intiepidire prima di servire in tavola.

BUON APERITIVO E BUONE CHIACCHIERE

sabato 9 febbraio 2013

Elegance



Un libro scovato in una libreria 
tra file di scaffali polverosi.


Una coppia legata da mucchi di insicurezze
e nemmeno l'ombra di una briciola d'amore.
Una domanda:
Che cos'é l'Eleganza?
Una donna d'altri tempi che ne da la sua risposta
e una donna di questi tempi che si ritrova a doverci fare i conti.
Un'avventura quotidiana
fatta di cambiamenti, di fatiche, di buffi tentativi, di lacrime, di scambi inaspettati.
Pagine leggere, femminili, riflessive e ricche di grande senso dell'umorismo.





Buona lettura!!

martedì 5 febbraio 2013

La vita accanto

...e poi il vortice del lavoro ti ipnotizza
e pare abbia poca intenzione di lasciare liberi i tuoi pensieri!

Allora: 
solo un posto dove sentirsi bene e voluti bene
può aiutare il tuo cervello e il tuo cuore a fare pace col mondo.

Un abbraccione



qualcosa di caldo



un cantuccio accogliente



e ovviamente un buon libro


La vita accanto

è la storia di una bambina brutta.

È una storia ricca di personaggi così umani e imperfetti
che non puoi non affezionartici,

perché ti mostreranno l'inutilità di puntare il dito contro un essere umano,
qualunque affermazione faccia,
qualunque posizione prenda.

Personaggi che vorrei affollassero questa Librocaffetteria...

Lucilla,
curiosa, impicciona, pettegola, sana, bella, tonda Lucilla,
col suo fiume di pensieri e arguzia e dolore e parole,

Maddalena e le sue lacrime,

la vecchia signora De Lellis, l'angelo bianco,
che per ospitarla a dovere
mi fa venire voglia di mettere
nell'angolo accanto alla vetrata della mia Librocaffetteria
un pianoforte a coda, uno Steinway,  accordato alla perfezione,

Zia Erminia,
col suo sciame di profumi e colori,
già me la immagino mentre lascia traccia di sé
e del suo nuovo sontuoso profumo che un artigiano francese aveva dedicato a Chopin:
un misto di gelsomino, arancio e rosa
che sfuma in note orientali di ylang-ylang e sandalo,

il papà di Rebecca
che farei sedere senza tante parole,
gli porterei una tazza bella grande di caffé d'orzo
e gli sorriderei.
Nient'altro.
Sperando di farlo sentire voluto bene.
A me sembra di capirlo.
Lui è solo sfumato. 
Si direbbe di un pezzo musicale troppo dolce
che deve finire perdendosi.
È buono
ma è come un minuscolo cucciolo di Charles Spaniel
finito per sbaglio in una covata di lupi.
Non può comportarsi come la sua specie,
non sa comportarsi come i lupi.
Inadeguato.
Vittima.

E poi c'è Rebecca,
a lei chiederei di suonare
e poi le offrirei una fetta di torta paradiso con la marmellata di rose.
Dolce, viva, forte Rebecca.